Al terzo del cammin de nostra novella

Foto dell’autore con alle spalle I see you, ritratto dell’attrice Zhang Ziyi realizzato da Serena de Gier. Acrilico su tela 2019 (collezione privata).

Dai, su, mettila una foto aggiornata ogni tanto.

Va bene. Però non da solo, che poi pare che m’atteggio.

Alle mie spalle, il ritratto dell’attrice Zhang Ziyi (La tigre e il dragone, La foresta dei pugnali volanti, Hero, Memorie di una geisha, giusto per citare i primi film suoi che mi vengano in mente) a opera di Serena de Gier, quadro che già si era visto come immagine di apertura di questo mio – come possiamo definirlo – risveglio narrativo, scelto come esempio di volto femminile di grande bellezza e rappresentazione ideale della mia personale Marlena.
(Poi, musa ispiratrice a parte, il volto della bellissima Zhang Ziyi avrà un ruolo ancor più importante, un giorno; ruolo che già le appartiene da parecchio tempo e attende paziente di venire disvelato.
Stay tuned, dunque, se vi va).

Terminata la prima parte delle storie che volevo raccontare, messi nero su bianco il primo, secondo, terzo, quarto e quinto capitolo della stagione 2023/2024, eccomi a rompere la quarta parete solo per un paio di annotazioni.
La prima, è che tutto ciò che ho raccontato fin qui, tranne qualche sfumatura secondaria, si è svolto proprio come l’ho raccontato.
Puro vangelo, si direbbero l’un l’altro Tex Willer e Kit Carson, dai lati opposti di una tavola con sopra due piatti di bistecche alte quattro dita e una montagna di patatine fumanti (scena che non mi viene in mente a caso, credo, poiché mentre scrivo queste righe s’è giusto fatta ora di pranzo).

La seconda – come ho avuto modo di commentare proprio poche ore fa, rispondendo a una cara amica che mi segue e mi legge sempre con affetto – è che non ho mai affrontato, prima, un arco narrativo così lungo, organico e articolato, e siam solo a un terzo di un cammino che per ora si dimostra corroborante e privo di asperità.
Si direbbe sia davvero giunto il tempo propizio della fertilità non più fine a se stessa e, quindi, del raccolto (o del racconto, per restare in tema).
Come direbbe il Re, dunque: vita alle messi!

(Alla fine un po’ me so atteggiato, ve’?
Eh sì, me sa de sì. Vabbè, pazienza).

Well, pausa di autocompiacimento conclusa. Procediamo.


CREDITS, NOMI E RIFERIMENTI:

Il Re | Marlena | Serena de Gier

e poi

Vita alle messi è un tormentone che compare nella ottalogia de La Torre Nera realizzata dal succitato Re, in particolare nel quarto libro, La sfera del buio.

Tex Willer e Kit Carson, due autentici satanassi, sono rangers del Texas creati da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galeppini, in arte Galep, ormai molte lune fa; e ancora sono qui che vivono e lottano insieme a noi. Le bistecche alte quattro dita con una montagna di patatine sono un copyright del buon vecchio Carson.

Zhang Ziyi, attrice brava e bella che apprezzo molto, capace sia di interpretazioni classiche al fianco ad esempio di Ken Watanabe, altro attore asiatico fra i miei preferiti, nel più recente remake di Memorie di una geisha – così come di Tony Leung (idem) in 2046 -, sia di evoluzioni acrobatiche secondo il canone tradizionale del cinema sino-giapponese, come ne La foresta dei pugnali volanti.
In La Tigre e il Dragone e in Hero riveste ruoli minori, ma di quelli che rimango impressi.


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