Il primo dio della mia infanzia

Il primo dio della mia infanzia è Sandokan interpretato da Kabir Bedi, nello sceneggiato televisivo omonimo di Sergio Sollima del 1976, ispirato ai romanzi del ciclo indo-malese di Emilio Salgari.

Qui a lato vediamo una fotografia di scena dall’archivio personale di Kabir Bedi,

in cui il nostro brandisce l’iconica spada che tanto mi ha fatto sognare quand’ero bambino e ora i miei sogni li protegge (ma questa è un’altra storia, ci arriveremo).

Poiché il prode Kabir ha saputo conferire profondità, carisma e intramontabile fascino a un personaggio letterario tutto sommato piuttosto bidimensionale1, per estensione il primo dio della mia infanzia è Kabir Bedi stesso.

E dal momento che, nei romanzi come nella trasposizione televisiva, Sandokan è noto come La Tigre della Malesia (qui a fianco ne vediamo l’iconica bandiera che, per inciso, è un’autentica bandiera di un capo pirata malese dell’Ottocento2)

e i suoi uomini, i celeberrimi tigrotti di Mompracem, gli si rivolgono chiamandolo Tigre, ecco che il primo dio della mia infanzia è anch’esso una tigre; anzi, è l’idea stessa di una tigre.

Insomma, il primo dio della mia infanzia è uno e trino, uomo, animale e spirito guida, venuto dal mare e dalla giungla del sud-est asiatico.
Del resto, gli aspetti che verrebbero in mente pensando a Kabir Bedi sono gli stessi che verrebbe spontaneo associare al grande e magnifico felino: bellezza, fascino, eleganza, forza, nobiltà, temerarietà. Tutti accompagnati da un unico aggettivo: straordinario.

Lunga vita alla Tigre!

(Anch’io sono una Tigre3.
Modestamente.)


1 Mia opinione del tutto personale, è comunque noto che i romanzi di Salgari, al giorno d’oggi, vengano considerati letteratura avventurosa per bambini o al più di genere young adults. Nonostante ciò, per quel che ricordo da letture non recentissime seppur avvenute in età adulta, l’inventiva salgariana rimane notevole così come il ritmo delle sue storie, che a dispetto dei luoghi comuni io considero adatte a qualunque età. Un po’ come le scatole della Lego.

2 Immagine che peraltro è tratta dal sito www.bandiere.it (esiste davvero, non è uno scherzone à-la-Sheldon Cooper) su cui è possibile ordinarla, tale bandiera, e riceverla a casa dietro esborso di modica cifra. I did it.

3 Frase pronunciata da Sandokan nei confronti del malvagio Suyodhana, detto la Tigre delle Sundarbans, ne Le due tigri di Emilio Salgari. E citata pari pari da uno dei protagonisti de il Pendolo di Foucault di Umberto Eco.


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